OLODANZA
- Caterina Pandolfo
- 24 feb 2019
- Tempo di lettura: 5 min

L'Olodanza (danza globale) è una forma di movimento consapevole, costituita da esercizi e situazioni di gruppo che aiutano a vivere esperienze profonde, piacevoli, utili per la vitalità e l'equilibrio interiore. In particolare gli obiettivi sono: rendere più facile e completo il respiro, armonizzare l'energia vitale, esprimere se stessi con un movimento creativo, danzare, migliorare la comunicazione, sentirsi più sereni e capaci di resistere alle difficoltà della vita. Tutti gli esercizi di Olodanza (con pochissime eccezioni) vengono praticati ascoltando una musica adatta. La musica vibrante utilizzata nel riscaldamento asseconda i movimenti che rilassano le tensioni muscolari, quella a ritmo leggero permette degli ondeggiamenti che sciolgono le articolazioni, quella ben ritmata porta a danze forti e spontanee , quella melodica induce uno stato di rilassamento e rallenta il battito cardiaco per introdurre allo stato meditativo agevolato da una musica lineare. Quando diciamo che la musica "entra in noi" non è solo in senso figurato, il suono è un insieme di onde elastiche che si trasmettono tramite la vibrazione delle particelle dell'aria, queste onde sonore entrano in contatto con il corpo trasmettendo questa vibrazione e producendo delle significative modifiche, come il cambiamento del battito cardiaco. La danza intuitiva asseconda questo meccanismo, i movimenti appresi durante il riscaldamento vengono ripetuti liberamente lasciando che ogni persona trovi la sua forma di risonanza attraverso la musica.
L'ideatore di questo metodo è il Dr. Romano Sartori, insegnante di lettere, psicologo, esperto di musica che ora si dedica completamente alla formazione insegnanti Olodanza.
Le varie applicazioni di questa disciplina sono innumerevoli: Olodanza bimbi, movimento giocoso educativo, utilizzato da insegnanti di scuole materne e primarie di primo grado; Olodanza e Parkinson, effettuato da associazioni e centri termali, contrasta la rigidità indotta dalla malattia; Olodanza e Alzheimer permette la comunicazione non verbale del corpo correlata alla manifestazione di emozioni e sentimenti. Personalmente ho sperimentato con successo questa disciplina in gruppi molto eterogenei: al centro termale di Arta Terme, all'Università della Libera Età di Bertiolo e all'Associazione La Pannocchia di Codroipo con un gruppo di persone di differenti abilità.

Esaminiamo ora le varie applicazioni effettuate e documentate da diversi professionisti.
L'Olodanza per Disabili si prefissa come obiettivo l'omogeneità di gruppo mediante il miglioramento delle relazioni interpersonali, il potenziamento della coordinazione individuale e la verbalizzazione dei sentimenti. Le mansioni per i diversamente abili sono caratterizzate dalla passività dei soggetti e la loro continua assistenza da parte degli operatori. L'Olodanza, contrariamente ad altre attività, rende i soggetti attivi e propositivi, permettendo loro di sviluppare la fantasia, la libertà d'espressione e la stessa personalizzazione delle lezioni in base alle loro esigenze e proposte. Attraverso l'utilizzo di strumenti musicali, disegno, canto, esercizi di contatto-fiducia-accudimento (quindi un ruolo attivo) i membri del gruppo, dopo alcuni mesi, si dimostrano affiatati, collaborativi, notevolmente migliorati nell'equilibrio e coordinazione. Da non sottovalutare la loro capacità di far emergere lati del proprio carattere e la esternalizzazione delle opinioni inerenti all'attività svolta.
L'Olodanza per i malati di Parkinson (e i loro familiari) si colloca tra le attività di cura e relazione d'aiuto delle persone affette da questa patologia. La danza terapia, la musica e la partecipazione vocale promuovono la capacità di percepire le sensazioni attraverso il corpo, migliorando la fluidità del movimento, la coordinazione e la sincronizzazione dei gesti. Tutto questo porta i soggetti ad accettare i propri limiti e riscoprire potenzialità latenti (valorizzazione delle proprie possibilità). Essendo poi un'attività sociale, l'Olodanza facilita anche la comunicazione tra i partecipanti, la fiducia, l'emergere di sentimenti positivi e l'integrazione di gruppo. Grazie a questi effetti, si facilita il rilassamento e si allontana il senso di apatia e la solitudine di cui spesso soffrono i malati. La persona può infatti allentare l'attenzione sui suoi disturbi in modo naturale e accedere alla bellezza della condivisione.
L'Olodanza per Bambini è un insieme di giochi, danze, esercizi espressivi e comunicativi. L'approccio è giocoso e i movimenti hanno carattere di leggerezza, facilità e umorismo che ben si addice all'età infantile. L'età di riferimento è tra i 4 e 7 anni perché è caratterizzata dalla forte simbolizzazione, dal senso di stupore e dalla capacità di coinvolgersi in modo particolarmente vitale e fresco nelle situazioni immaginate. Durante l'età precedente (o-3 anni) i bambini sono assorbiti nella maturazione sensoriale e motoria e, anche se questa è abbastanza avanzata, non sono ancora in grado di comprendere e interiorizzare le istruzioni per i giochi, né hanno una sufficiente autonomia emozionale, dipendono strettamente dalla presenza costante di figure adulte di riferimento. L'età successiva (dagli 8 anni in poi) vede svilupparsi progressivamente l'interesse verso la comprensione realistica della vita e l'incanto tende ad essere sostituito gradualmente dal desiderio di spiegazioni. Perciò l'età dai 4 ai 7 anni è la più indicata per l'Olodanza Bimbi, in questo periodo il bambino ha grande facilità di accesso all'immaginario, svincolato dalla realtà. In un attimo egli può immaginarsi in un micro-pianeta inesistente, può parlare con fate e maghi, può sentirsi un indiano o un bisonte, una trottola o una bambola, un falco o un pulcino. La simbolizzazione non pone problemi di realismo: è subito così, e basta.
L'Olodanza per la terza età è una attività fisica dolce che produce effetti fisiologici, quali il miglioramento della circolazione sanguigna con maggior ossigenazione dei tessuti e il perfezionamento del movimento che porta a una maggior fluidità. Questa attività si pone come obiettivo ri-scoperta delle potenzialità creative ed espressive proprie di ciascuno, contribuendo al recupero di un patrimonio esperienziale che aiuta a superare le barriere di difficoltà dovute all'età, ai dolori e alla mancanza di fiducia nel proprio corpo.
L'Olodanza utilizza le risorse del processo creativo per lo sviluppo e l'integrazione dell'individuo; infatti interviene sia nell'ambito di tipo espressivo per il sostegno alla salute e al sano sviluppo psicologico, sia come risposta positiva al disagio e alla sofferenza della persona in rapporto a sé e agli altri. La comunicazione non verbale è correlata alla manifestazione delle emozioni, dei sentimenti, di tutto ciò che si nasconde dietro il significato delle parole. È il linguaggio universale che ogni persona è in grado di afferrare e comprendere al di là delle capacità cognitive possedute o residue. Attraverso una gestualità rassicurante, che offre uno stimolo imitativo, unitamente a movimenti che possono incentivare una ricerca personale ed espressiva. Per tutti questi motivi l'Olodanza è rivolta a tutti coloro che vogliono migliorare e mantenere uno stato di benessere psico-fisico effettuando un'attività ludica che permette di socializzare. Gli effetti benefici riscontrati riguardano il superamento di stati di stanchezza, stress, disorientamento esistenziale e difficoltà comunicative. Vorrei sottolineare infine quanto sia importante riappropriarsi dell'ascolto del proprio corpo al fine di rimanere in uno stato di equilibrio. Come diceva Giovanale “Mens sana in corpore sano” (Satire, X, 356).
Articolo pubblicato sulla rivista “Pantere d'argento” numero 19 marzo 2015 (pubblicazione interna dell'Università della Terza Età del Codroipese)
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